domenica 22 novembre 2009

Francesco Bruni e Azzurra vincono il Louis Vuitton Trophy

La nuova Azzurra ha vinto in maniera molto autorevole il Louis Vuitton Trophy di Nizza. L'equipaggio condotto dal timoniere palermitano Francesco Bruni e dal tattico Tommaso Chieffi ha vinto le due regate della finale battendo senza troppe discussioni gli idoli della vela di Emirates Team New Zealand, da anni un riferimento assoluto, sconfitti solo da Alinghi dove peraltro navigano altri neozelandesi. Per gli All Blacks della vela la debacle è improvvisa: arrivati favoriti, solo negli ultimi giorni hanno ceduto incassando sconfitte e penalità. Dopo questa regata ci sarà un momento di riflessione.

Gli italiani si sono dimostrati bravi in partenza e poi sul percorso, dove hanno saputo miscelare la ricerca del vento con il controllo dell'avversario. Per l'equipaggio di Azzurra e per la vela italiana è una conferma che la scuola di tante campagne di Coppa America è servita. Su Azzurra ci sono marinai che arrivano da Luna Rossa e Mascalzone Latino, ben coordinati dalla campionessa olimpica Alessandra Sensini, la donna più medagliata della vela, che ha portato una atmosfera concreta nel team. Presente all'avvenimento sua altezza Karim Aga Khan che aveva lanciato la primissima Azzura con l'avvocato Gianni Agnelli ed era sempre stato titubante nel concedere il nome della prima barca italiana che abbia lanciato una sfida per la Coppa America. Ovviamente il principe era molto soddisfatto di come sono andate le cose, che gli hanno fatto rivivere atmosfere di un quarto di secolo fa.

Il team di Azzurra nasce dalla spinta di Riccardo Bonadeo commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda e dall'imprenditore lombardo Giovanni Maspero, che per primo ha affidato a Francesco Bruni il timone. Il palermitano in gioventù è stato uno dei rari talenti italiani nella vela, tre volte alle Olimpiadi, ma in Luna Rossa non era stato valorizzato come meritava. Una volta nominato skipper e timoniere non ha mostrato nessuna soggezione nei confronti di mostri sacri come il kiwi Dean Barker o il francese Bertrand Pace.
(da Il Sole24ore)

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